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giovedì 14 dicembre 2017

Il capogiro (reg. Mario Monicelli - 1954)


L’anno 1882 il giorno ventidue del mese di febbraio in Platì, ad ore pomeridiane sette e minuti cinque nella casa posta nella Strada San Nicola al Numero …
Avendo la signora Grazia Maria Teresa Pistoni col mezzo di certificato medico rilasciato in pari data giustificato di esserle assolutamente impedito di recarsi nella casa Comunale per celebrare il matrimonio a causa di capogiri fuggenti
Io Francesco Oliva fu Rosario Sindaco ed Ufficiale dello Stato Civile del suddetto Comune, col mio Segretario Signor Rosario Fera, mi sono trasferito in questa casa, ove ho trovato prima, il signor arcangelo Fera di anni ventitré, possidente, nato e domiciliato in Platì, figlio delli furono Giuseppe e Marianna Mittiga residente in Platì vivendo, secondo, la Signora Grazia Maria Teresa Pistoni di anni venti gentildonna, nata a Lubrichi di Santa Cristina, e residente in Platì, figlia del Signor Domenico Pistoni farmacista, e della Signora Caterina Scullino, gentildonna, residenti in questo Comune di Platì, i quali mi hanno richiesto di unirli in matrimonio. A quest’effetto mi hanno presentato i documenti sotto descritti e dallo esame di questi, nonché di quelli già prodotti all’atto della richiesta delle pubblicazioni, i quali tutti muniti del mio visto inserisco nel volume degli allegati a questo registro, risultandomi nulla ostare alla celebrazione del matrimonio, ho letto agli sposi gli articoli centotrenta, centotrentuno e centotrentadue del codice Civile, e quindi ho domandato allo sposo se intende di prendere in moglie la qui presente Signora Grazia Maria Teresa Pistoni, ed a questa se intende di prendere in marito il qui presente Signor Arcangelo Fera, ed avendomi  ciascuno risposto affermativamente, a piena intelligenza nonché dai testimoni sottoindicati, ho pronunziato in nome della legge che sono uniti in matrimonio. A quest’atto sono stati presenti il Signor Saverio Fera fu Francesco Sacerdote, Giuseppe Portolesi di Domenico possidente, Domenico Romeo fu Giuseppe bovaro, e Giuseppe Catanzariti di Rocco bracciante tutti domiciliati e residenti in questo Comune.
Il documento presentatomi e il certificato delle pubblicazioni da me eseguite, la prima, nella domenica dodici e la seconda nella domenica diciannove di questo volgente mese come risulta dall’atto di richiesta delle pubblicazioni.
Al presente matrimonio hanno prestato il loro consenso i genitori della sposa Pistoni Domenico e Scullino Caterina, come hanno praticato gli avi materni dello sposo Giosofatto Mittiga ed Anna Zappia tutti presenti a quest’atto.
I documenti presentati sono, il certificato medico comprovante che la sposa trovansi impedita con capogiri fuggenti a causa uterina, rilasciato in pari data, ed il certificato delle eseguite pubblicazioni la prima nella domenica dodici e la seconda nella domenica diciannove volgente mese come risulta dalla richiesta delle pubblicazioni.
Etto il presente atto a tutti gl’intervenuti viene sottoscritto dallo sposo, genitori della sposa, testimone Fera e da me avendo gli altri asserito di non saper firmare
Arcangelo Fera
Domenico Pistoni
Saverio Fera
Francesco Oliva Sindaco
Segretario: Rosario Fera

Nota: da tempo ricercavo il legame che univa la nonna Lisa con la famiglia Fera per via della mamma, Caterina, spinto anche da una cartolina inviata, nel mezzo della Grande Guerra, dal medico Giuseppe Fera al nonno Luigi. Ed ora, grazie anche alla complicità di Francesco di Raimondo, ecco svelata la parentela. Il dottor Giuseppe Fera era primo cugino della nonna Lisa essendo Arcangelo e Caterina Fera fratello e sorella, il primo padre del dottor Giuseppe Fera nonché dell'avvocato Rosario, la seconda, come già scritto, mamma della nonna Lisa. La storia dei Fera, Gliozzi, Mittiga - protagonisti di prima linea in queste pagine - è lunga, e non finisce oggi. Manca poco, e anch'io potrò dire come il Mickey Rourke di Angel Heart potrò dire: "Io so, chi sono io"!



mercoledì 13 dicembre 2017

La camera verde (reg. François Truffaut - 1978)

  Idea, per te, del cor mio i palpiti Francesco Portolesi 



Francesco Portolesi ... più volte citato ... sempre senza un volto.

lunedì 11 dicembre 2017

I giorni del vino e delle rose (reg. Blake Edwards - 1962)

Con la presente scrittura privata il Sig. Dottor Filippo Zappia quale rappresentante l’eredità di Zappia Giuseppe, vende al Sig. Luigi Gliozzi tutto il vino depositato nella cantina di Oppido Mamertina, eccetto dieci ettolitri che riserba per proprio uso. Il prezzo stabilito di comune accordo è di lire trecentocinque l’ettolitro, restando a carico dello Zappia la tassa governativa. La consegna del vino deve avvenire in tempo utile per poter preparare le botti a ricevere il mosto della prossima vendemmia. Il pagamento dev’essere eseguito alla consegna di ciascuna partita di vino.
Mancando a quanto sopra è stabilito, tanto lo Zappia che lo Gliozzi sono tenuti al pagamento dei danni.
Il Dottor Zappia riceve dallo Gliozzi lire ottomila a titolo di caparra.
                Platì, 6 Marzo 1921
                          Dott. Filippo  Zappia accetto come sopra
                                    Luigi Gliozzi accetto come sopra 

domenica 10 dicembre 2017

Ricorda il mio nome - Peppantoni


-Sergi Domenico(18.3.939/192-30).Giuseppe Pasquale tirìji e Trimboli Nicolina di Francesco furnara.
-Portolesi Maria(18.3.939/192-31)- Francesco Antonio strascinatu e Cusenza Maria Francesca di Saverio.
-Papalia Pasquale(30.3.939/193-34)- Gius. carciutu e Barbaro Seraf. di Franc.
-Trimboli Rosa(5.4.939/194-36)- Gius. gentilaru e Pangallo Anna di Francesco
-Zappia Domenico(13.4.939/194-37)- Giuseppe Salvatore cagnolaru e Pangallo Anna di Francesco
-Virgara Rosario) 16.4.939/195-40)- Saverio zoccula e Campiti Fr.sca di Ant.
-Pangallo Pasquale(20.4.939/197-44)- Frncesco jemiju e Pangallo Caterina di Domenico batazzinu.
-Papalia Francesca(14.5.939/197-46) - Gius. e Portolesi Elis.di Gius. lucìu.
-Trimboli Rosario Ant.Rod.(14.5.939/198-47)-Rosario piseja e Mittiga Fortunata Gorizia di Antonio..
-Pangallo Maria Caterina(14.5.939/198-48)-Antonio e Sergi Elisabetta di Rocco perciasipali.
-Ielasi Saverio(21.5.939/199-50)-Ant. carvuneju e Catanz.Rosa di Saverio.
-Musitano Antonio(21.-5.939/199-51)-Frasnc. turripirara e Mezzatesta Caterina di Giuseppe.
-Perre Domenico(27.5.939/199-52)-Rocco ràsula e Perre Anna di Pasquale santallìnu.
-Perre Anna(3.6.939/200-53)- Rocco jhumentaru e Barbaro Elisab.di Franc.
-Perre Caterina(4.6.939/200-54)- Francesco e Sergi Rosa di Antonio judici.
-Zappia Domenico Gius. (10.6.939/200-55)- Pasquale cagnolaru e Callipari Elisabetta di Vincenzo.
-Pangallo Giuseppa(11.6.939/201-56)- Vinc. jemiju e Taliano Elis.di Pasq.
-Zappia Pasquale(13.6.939/201-57)- Gius. cirejotu e Zappia Immac.di Pasq.
-Portolesi Rosa(18.6.939/202.61)- Pasq. lucìu e Spagnolo Maria di Francesco.
-Violi Teresa(9.7.939/204-66)- Gius. brunello e Virgara Domenica di Franc.
-Pangallo Elisabetta(6.8.939/208-78)- Franc. batazzino e Portolesi Gius.di Ros
-Trimboli Elisabetta(13.8.939/208-79)- Dom. vajana e Pelle Mariant.di G.Ant.
-Catanzariti Domenico(17.8.939/209-82)- Gius. gajìna e Carbone M.R. di Fr.
-Papalia Maria(24.8.9339/210-85)- Domenico carciuta e Perre Anna di Gius.
-Virgara Rosario(26.8.939/211-86)- Vinc. zoccula e Furore Franc.di Rosario.
-Lentini Maraia(27.8.939/211-87)- Nicola lissandru e Crea M.Carm.di Nichele.
-TrimboliAntonio(30.8.939/211-88)-Franc. maluni e Callipari Concetta di Vinc.
-Perre Michelina(7.9.939/212-89)- Dom. pascalici e Carbone M.G.C.di Saverio
-Trimboli Antonio(7.9.939/212-90)- Gius. vajaneja e Perre Elisab. di Antonio.
-Marando Caterina(8.9.939/212-91)- Rocco pistola e Romeo Caterina di Fr.
-Romeo Antonia(23.9.939/213-93)- Giov. pettinaru e Ielasi Elisabetta di Dom.
-Perre Rosario Arcangelo(1.10.939/213-94)-Rocco celestrino e Perre Caterina di Antonio cundutu.
-Sergi Giuseppe(1.10.939/214-95)- Pasq. birrozzu e Carbone Cat.Imm.di Gius.
-Sergi Francesco(4.10.939/214-96)- Michele 'mbilli e Morabito Elisab.di Dom.
-Stalteri Franbcesca(9.10.939/214-97)- Dom.Nic.e Sergi Caterina di Dom. tri
-Romeo Carmela(12.10..939/215-98)- Giuseppe Domenico e Iermanò Francesca di Maria mutareja.
-Violi Domenico Loreto(22.10.939/215-100)-Antonio rigineju e Ielasi Francesca di Domenico.
-Perre Saverio(22.10.939/216-101)- Dom. ciuciu e Trimboli Elisab.di Franc.
-Fotia Rocco(26.12.939/216-102). Dom. bumbulici e Morabito Conc.di Sav.

Nota - Può capitare, a volte, che un nome proprio si converta in alias, come nel caso di Giuseppeantonio Perri meglio conosciuto come peppantoni; come può capitare che un alias al maschile trapassi in femminile: carciutu in carciuta, come potete verificare da voi sopra. Del resto vi sarete già accorti certamente che vajana regredisce in vajaneja! 
Ricordo ancora una volta che questo lavoro - qui siamo al XVII° Libro dei Battezzati - era stato portato a termine dallo zio Ernesto il giovane.

mercoledì 29 novembre 2017

INVERNO - Antonio Vivaldi, II Movimento - Largo

         Inverno
Iermanò Domenico 2° A 


La brina sui rami,
la neve sui prati,
sulla città si posa,
e fischia ululando il gelido vento

Giocano i bambini sui prati innevati
dappertutto pupazzi di neve
mentre il gelido vento trasporta
i fiocchi cadenti

Dai tetti imbiancati
sale il fumo dei camini accesi
alle famiglie riunite
sembra augurare pace






Domenico è anche qui:



Domenico Iermanò sembra essere d'accordo con Claudio Scimone e con l'andamento che questi ne dà al classico vivaldiano.

lunedì 27 novembre 2017

Una fede cieca (reg. Luigi Zampa - 1945)

Confesso che quando ho trascritto questo discorso di Ernesto Gliozzi il vecchio sono rimasto alquanto sbigottito per il tono e le parole, altresì per la cieca adesione al Partito Nazional Fascista da parte di un sacerdote dimentico dei fatti del 1922 ma pur esso fornito della necessaria cultura per stare fuori dalla politica. Un servilismo, se volete, di quei tempi - servilismo che successivamente col cambio delle facciate, e fino ai nostri giorni, non è mai venuto meno -. Ma poi è arrivato il discorso seguente a mitigare quella delusione, dove lo zio Ernesto si svela per quello che era: un uomo di Dio e del popolo, per la dottrina e il conseguente proselitismo cristiano.



 DISCORSO
Dell’Arc. Sig. GLIOZZI
IN OCCASIONE DELLA BENEDIZIONE DEL GAGLIARDETTO
DELLA SEZIONE FASCISTA
DI
CASIGNANA

IN PRESENZA DI AUTORITA’ COLA ‘ CONVENUTE.
 OTTOBRE 1926
PUBBLICATO
a cura del Podestà del luogo
Sig. SERGIO FRANCESCO

Gerace Marina
Tipi VINCENZO FABIANI
1927


Autorità, Fratelli tutti, Fascisti.
L'Uomo Provvidenziale (ascoltatemi) S. E. BENITO MUSSOLINI in persona, nel maggio ultimo, consegnava ad un mio ottimo Amico - il Missionario P. Coltrè  una Bandiera.
Quella Bandiera sventola ora sulla nuova chiesetta di tavole e di foglie, che il giovine soldato della Religione e della Patria ha innalzato là, nelle Isole Salomone – in Australia.
Lo stesso Uomo Provvidenziale, al Napoletano De Pinedo, consegnava pure una bandiera, che per le vie dell’aria, faceva il giro del mondo.
Ultimamente, una Bandiera d'Italia, scendeva lentamente nell’immensità del Polo violato; ed il capitano Nobile, in nome del Fascismo, ancora una volta, la Patria.
E Viva Dio! cosi doveva essere; perché la nostra Bandiera - come la Croce - deve salire in alto, sempre più in alto, exelsior - per la tutela della libertà e della civiltà, nell'ordine.
Fascisti, in alto, con la Bandiera, i cuori! Voi –vi stringete attorno a questo segnacolo – l’abbassaste, per ricevere su di esso la benedizione di Dio, e l’innalzate, superbo, come una dichiarazione di giubilo, di tranquillità e di Vittoria. Fate bene!
La Bandiera dice lotta ed attività instancabile per il trionfo dell'Idea.
Non vorrei predire la guerra, ma il descrivervi un avvenire tutto roseo, sarebbe tradirvi: - Dalla cerchia delle Alpi - dove si sono uniti in abominevole concilio – gli invidiosi di ieri ed i fuorusciti di oggi, vengono singulti di catastrofiche civette. Crepi l'Astrologo! …  Interruzioni applausi
Se l’Italia perisce, è per sua colpa.
Un popolo che possiede nel suo seno una falange invitta di camicie nere, una Milizia come la nostra, ed un Duce, come l’abbiamo noi questo popolo ha tutto il dritto di parlare d’imperialismo nel mondo, ed ha ragione. Quel popolo che arriva a piantare la sua bandiera nel Polo.... che manda i suoi araldi di patriottismo e di fede tra i selvaggi..,. quel popolo che si espande con la luce sublime dell’Idea, non ha nulla che fare con la politica bottegaia di altri mercanti atroci, i cui libri di fondaco non portano altro che cifre. Applausi. Noi esportiamo il pensiero di Dante, la filosofia di Tomaso e l’amore ardente del Poverello d’Assisi.
Ci basta! - Fratelli, dunque, Fascisti alzate ed agitate in segno di trionfo il gagliardetto: quello che rappresenta è l'Italia ... Essa possiede un principio di salvezza sicura, una forza invincibile e invulnerabile; sciagura a chi nol conosce e lo rinnega: è l’Uomo Provvidenziale – come vi ho detto - che BENITO MUSSOLINI si chiama.
Egli è triplice ed uno; si compone di forza, di ordine e di volontà; è tutto di un pezzo, come un masso granitico della sua Toscana. Si espande nel mondo con l’audacia del Capitano Nobile, con la precisione e la volontà di De Pinedo, con l’amore e la fede del Missionario Coltrè.  -  Onore a Lui!
Inchinate, dunque, o fascisti, dinanzi a Dio il gagliardetto, e quando lo vuole e lo comanda il Duce - sia uno, forte e possente il grido di battaglia:
                                            A Noi!
Arc. GLIOZZI

Signori,
Or fa un anno – presenti voi e le autorità civili e militari di tutta la provincia – ebbi a pronunziare anche delle parole, dopo la benedizione del gagliardetto fascista. Ricordate? Non so perché, quelle parole sentite ebbe l’onore della pubblica stampa ed “orgogliosette”, perché no?, fecero il giro da un capo all’altro dell’Italia … Si trattava di un simbolo … esponente è vero, d’una grande nazione qual è la nostra. Ma io in quel simbolo vedevo la Religione e la Patria, abbracciate così come sorelle, scioglievo le note più belle dell’anima mia: di Sacerdote di Cristo e Italiano. Facevo bene.
Oggi salgo – non la tribuna in piazza ma questa cattedra di verità per la benedizione dello stendardo, glorioso dell’Apostolato della Preghiera su cui rosseggia un Cuore – che è il Cuore di tutti i cuori – voglio dire il Cuore Sacratissimo di Gesù. Vedetelo!
E prima di procedere alla benedizione di rito, permettetemi nobili signore, signorine graziose e gentili, permettetemi tutti che i porga tutta quanta la mia lode alle buone e virtuose zelatrici Rosina e Gioconda Nicita, che l’hanno ricamato con tale e tanto intelletto d’amore da non lasciar comprendere se sia maggiore l’arte o la divozione di esse. Il meritato encomio serva di nobile esempio, di emulazione e di gara per quelle che possono e mi sentono. E passo avanti … (continua)

domenica 26 novembre 2017

L'olandese volante (reg. Jos Stelling - 1995)



AEROGRAMME

Rev.mo Sig. Parroco.
Parrocchia di Santa Maria de Loreto
PLATI’ (RC)
I T A L Y

      A.  Moester SDB,
      Catholic Presbytery,
      23 Lipsett Terrace,
      BROOKLYN PARK.
      South  Australia  5032


 8-11-76

Carissimo fratello in Cristo

Anno 1976 die 7 mensis November  Ego Anthony Moester SDB in matrimonio coniunxi Ross Donald Harry (catolico) filium Donald Sampson Harry et Shirley Roma Smith,
ET
Domenica Catanzariti,filiam Rocco et Maria Staltari, baptizatam 6-7-1947 dal Rev. Sac Francesco Gliozzi, praesentibus testibus Nick Ritorto et Josephine Musolini.
Ross Harry è un buon convertito, e i due fanno una copia molto buona. Ero presente al ricevimento ieri sera dove ho incontrato più di 400 persone, molti dei quali da Platì, per es. il nostro parrocchiano sig. Bonifazi con i suoi 4 figli, ottimi cattolici.
Le auguro buon Natale e felice 1977. Che il signore ci risparmi dai Vangelisti e quelli di Geova che in altre parrocchie adesso fanno tanta confusione, tanto danno.
Se Lei conosce che cosa fare contro i Vangelisti ne sarei molto riconoscente. Scusate il mio italiano; sono olandese di nascita.
Preghi per me come ora prego per Lei.
Affmo in Cristo

Fr Tony Moester (pictured) made his profession as a Salesian of Don Bosco in his home country of Holland in 1950 and moved to Australia in the same year. He was ordained a priest in Italy in 1960.
Among his varied assignments was his tenure as parish priest at Brooklyn Park from 1974 to 1987 and from 1994 to 1998.


Nota - L'originale della breve biografia di padre Tony e qui:
https://thesoutherncross.org.au/news/local/2017/10/31/90-not-out/

giovedì 23 novembre 2017

Uomini d'onore (reg. William Reilly - 1990)


Il sottoscritto Delfino Giuseppe
tutore di Oliva Francesco fu Filippo
nella sua qualità di tutore, si dichiara vero debitore verso Gliozzi Francesco di Luigi per la somma di lire 522 cinquecentoventidue che si obbliga di pagare con la raccolta degli ulivi del fondo Sfalis della porzione dell’interdetto nella prossima annata 1938, mediante perizia degli ulivi stessi.
Se detti ulivi non sono ufficienti a pagarsi il Gliozzi del suo credito, la rimanenza somma sarà data nell’anno successivo 1939, sempre con gli ulivi dello stesso fondo e con le modalità sopra detti.
Platì 10 Luglio1938
Delfino Giuseppe

Nota - La foto - che poi è una fotocopia - il legggendrio maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Delfino detto "Massaru Peppi" travestito da zingaro - deriva da un articolo pubblicato su un settimanale italico

mercoledì 22 novembre 2017

Il cavaliere senza paura (reg . Giuseppe DeLiguoro - 1913)



Lettera aperta a Mons. Mittiga

Rev.mo Superiore di Polsi
Poiché non posso credere ispirati da voi i varii gazzettieri che dalle colonne d'innumerevoli giornaletti
dàn fiato alle trombe della vostra rèclame, mi permetto amichevolmente di pregarvi che li facciate
desistere.
Già qualche amico mi scrive e mi domanda : «  questo nuovo cavaliere francese è quello stesso Mittiga dell’anno scorso?.. Donde si rileva che i vostri amici riescono colle loro esagerazioni, a destare
qualche vespaio che sembra tuttora sedato.
E, poi, non è certamente né decoroso né bello che costoro, dietro le spalle del Santuario e vostre, si
sbizzarriscano a confezionare polpettoni laudativi di quella fatta! E, tutto sommato, a qual fine? Per
decantare una svizzera che non ha mai interessato, come tale, i pellegrini calabresi: per blandire la vostra vanagloria, mentre è certo che voi riconoscete di cingere con disagio lo spadino di Carlo VII, che
vi mette accanto ad uomini come Augusto Conti, il Cantù, l’Arcoleo; e per fare la bottegaia rèclame a
ristoranti, caffè e tabaccherie che smagando il tradizionale disagio della circostanza, rallentano nell'animo dei fedeli la più cospicua suggestione.
Non vi pare che questo sfoggio si differenzii completamente dal culto, sia anche esterno, e che voi i non dobbiate permettere lo si perpetri in vostro nome, e, peggio mediante scrittareili pedestri, infarciti di sperticatissimi incensamenti?
 Poiché da quest’ultimi nessun vantaggio vi deriva; che i lontani i non si occuperanno giammai di voi,
e i vicini vi conoscon bene per credere che, in poco tempo, si possa i diventar grandi per santità e dottrina.
Consigliate perciò ai varii strimpellatori di lodi che vi lascino nell’angusto guscio, fuori del quale i vostri nemici avran più agio di brandirvi sul capo la spada di Temi e farvi tremar sotto i piedi l’aspro granito del monte.
In attesa di constatare che m’avrete dato ragione, vi riverisco.
Dott. G. Fera
IL COMPASSO  ORGANO SOCIALE  ANNO II  n. 52, Gerace 16 settembre 1914


lunedì 20 novembre 2017

La domenica alla sera (reg. Augusto Genina - 1929)





A S. E. Ill.ma e Rev. ma
Mons. MICHELE ARDUINO
Vescovo di Gerace – Locri
                   Eccellenza Rev. ma,
                                                     in ossequio alle disposizioni,impartite
 dall' E. V.  in conformità col Decreto sulla S. Liturgia emanato dal S. Concilio Ecumenico Vaticano II°, domando a V.E. Rev. ma la facoltà di celebrare nella Chiesa della Confraternita del Rosario in Platì di cui sono Rettore, ogni sera di domenica la funzione vespertina con la recita del S. Rosario, la Catechesi agli adulti e la Benedizione Eucaristica.
Faccio presente che tale funzione, senza la catechesi agli adulti, era solita farsi da tempo remoto, ma era stata sospesa da quando nella Matrice si incominciò a celebrare le S. Messa vespertina; ora sarebbe mio desiderio ripristinarla, per dare la possibilità ai fedeli che ascoltano la S. Messa al mattino, di ascoltare anche la spiegazione catechistica, che V. E. tanto ha raccomandato.
Ringraziando sentitamente, Le bacio il S. Anello, implorando la Pastorale Benedizione.
Platì 12 febbraio 1964.
 Suo Um. mo e Dev.mo
(Sac. Francesco Gliozzi)


Sopra la richiesta dello zio Ciccillo e alla quale dette il suo maggior contributo l’allora vescovo Mons. Michele Arduino affinché si ripristinassero le consuetudini in atto nella chiesa del Rosario. Di pochi giorni è la notizia, invece, che Padre Giuseppe ha lanciato la tanto aspettata e desiderata notizia, con un appello urbi et orbi, perché quel luogo storico sia restaurato, dopo anni di assoluto degrado, e riconsegnato al culto. Per maggiori informazioni potete andare qui: