L’anno 1882 il giorno ventidue del mese di febbraio in Platì, ad ore
pomeridiane sette e minuti cinque nella casa posta nella Strada San Nicola al
Numero …
Avendo la signora Grazia Maria Teresa Pistoni col mezzo di certificato
medico rilasciato in pari data giustificato di esserle assolutamente impedito
di recarsi nella casa Comunale per celebrare il matrimonio a causa di capogiri
fuggenti
Io Francesco Oliva fu Rosario Sindaco ed Ufficiale dello Stato Civile
del suddetto Comune, col mio Segretario Signor Rosario Fera, mi sono trasferito
in questa casa, ove ho trovato prima, il signor arcangelo Fera di anni ventitré,
possidente, nato e domiciliato in Platì, figlio delli furono Giuseppe e
Marianna Mittiga residente in Platì vivendo, secondo, la Signora Grazia Maria
Teresa Pistoni di anni venti gentildonna, nata a Lubrichi di Santa Cristina, e
residente in Platì, figlia del Signor Domenico Pistoni farmacista, e della
Signora Caterina Scullino, gentildonna, residenti in questo Comune di Platì, i
quali mi hanno richiesto di unirli in matrimonio. A quest’effetto mi hanno
presentato i documenti sotto descritti e dallo esame di questi, nonché di
quelli già prodotti all’atto della richiesta delle pubblicazioni, i quali tutti
muniti del mio visto inserisco nel volume degli allegati a questo registro,
risultandomi nulla ostare alla celebrazione del matrimonio, ho letto agli sposi
gli articoli centotrenta, centotrentuno e centotrentadue del codice Civile, e
quindi ho domandato allo sposo se intende di prendere in moglie la qui presente
Signora Grazia Maria Teresa Pistoni, ed a questa se intende di prendere in
marito il qui presente Signor Arcangelo Fera, ed avendomi ciascuno risposto affermativamente, a piena
intelligenza nonché dai testimoni sottoindicati, ho pronunziato in nome della legge
che sono uniti in matrimonio. A quest’atto sono stati presenti il Signor Saverio
Fera fu Francesco Sacerdote, Giuseppe Portolesi di Domenico possidente,
Domenico Romeo fu Giuseppe bovaro, e Giuseppe Catanzariti di Rocco bracciante
tutti domiciliati e residenti in questo Comune.
Il documento presentatomi e il certificato delle pubblicazioni da me
eseguite, la prima, nella domenica dodici e la seconda nella domenica
diciannove di questo volgente mese come risulta dall’atto di richiesta delle
pubblicazioni.
Al presente matrimonio hanno prestato il loro consenso i genitori della
sposa Pistoni Domenico e Scullino Caterina, come hanno praticato gli avi
materni dello sposo Giosofatto Mittiga ed Anna Zappia tutti presenti a quest’atto.
I documenti presentati sono, il certificato medico comprovante che la
sposa trovansi impedita con capogiri fuggenti a causa uterina, rilasciato in
pari data, ed il certificato delle eseguite pubblicazioni la prima nella
domenica dodici e la seconda nella domenica diciannove volgente mese come
risulta dalla richiesta delle pubblicazioni.
Etto il presente atto a tutti gl’intervenuti viene sottoscritto dallo
sposo, genitori della sposa, testimone Fera e da me avendo gli altri asserito
di non saper firmare
Arcangelo Fera
Domenico Pistoni
Saverio Fera
Francesco Oliva Sindaco
Segretario: Rosario Fera
Nota: da tempo ricercavo il legame che univa la nonna Lisa con la famiglia Fera per via della mamma, Caterina, spinto anche da una cartolina inviata, nel mezzo della Grande Guerra, dal medico Giuseppe Fera al nonno Luigi. Ed ora, grazie anche alla complicità di Francesco di Raimondo, ecco svelata la parentela. Il dottor Giuseppe Fera era primo cugino della nonna Lisa essendo Arcangelo e Caterina Fera fratello e sorella, il primo padre del dottor Giuseppe Fera nonché dell'avvocato Rosario, la seconda, come già scritto, mamma della nonna Lisa. La storia dei Fera, Gliozzi, Mittiga - protagonisti di prima linea in queste pagine - è lunga, e non finisce oggi. Manca poco, e anch'io potrò dire come il Mickey Rourke di Angel Heart potrò dire: "Io so, chi sono io"!