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giovedì 4 aprile 2013

Il porgitore (reg Fernando Cerchio - 1958)




Gentilissimo Signor Don Luigi

    Sono spiacentissima perché vi avevo mandato un po’ di frutta  ed i porgitori e compaesani si sono serviti a loro piacere. Vi prego di mandare un recipiente per potervi mettere un po’ di vino e col porgitore stesso mandatemi un po’ di farina specificandomi per lettera il numero dei kilogrammi. Vi ringrazio anticipatamente.
    Auguri per le S. Feste
                                    Teresina Brancatisano
                                                  Vedova
                                                               Monteleone


Egregio D. Luigi

 Mi auguro che la presente vi trovi in ottima salute assieme ei vostri.
Con l’occasione del porgitore vi mando un po’ di vino. Scusate ché non ho un recipiente più grande. Vi mando pure un po’ di castagne per i bambini, abusando sempre della vostra bontà vi sarei grata se per mezzo vostro potrei mandare un po’ per farli avere a mia figlia Bettina. Vi prego di mandarmi quanto mi avevate scritto e che è in vostro possesso. Fatemi sapere se ciò me lo ha mandato Bettina oppure quanto è l’importo. Vi prego scusare tanto il disturbo e gradite i miei ossequi e gli auguri per il S. Natale.
Vi sarei obbligata se per mezzo vostro potrei avere, pagando s’intende una forma di cacio per mangiare di buona qualità.
Fatemi sapere il prezzo che vi spedirò subito per posta
          Vostra amica
                      Monteleone Teresina

mercoledì 3 aprile 2013

giovedì 28 marzo 2013

Volti e fantasmi - Il Maestro

Resurrexit

Non di lacrime paga, ancor la bella
Peccatrice di Magdalo giungea.
Tremolava pel ciel l’ultima stella
Presso il verde giardin d’Arimatea.
Ivi – in un trionfo d’edere e mortella
era il gran sepolcreto che chiudea
La Spoglia del Maestro. In sentinella
eran guardie di Roma e di Giudea.
Non avevan parole. E il guardo truce
tutti avevan fisso presso il Sepolcreto
che s’investiva di un’arcana luce.
Ella restò perplessa a quella scena
Poi un Angelo dal masso gridò lieto:
E’ risorto - Alleluia - Maddalena!

Sac. Ernesto Gliozzi sen.
Platì, Pasqua 1916

mi permetto di consigliarvi di leggere la poesia con questo sottofondo del Maestro:

lunedì 25 marzo 2013

L'alunna (reg. Steno 1951)



Griffith   14 – 1 – 1949
Carissima donna Bettina
Vi scrivo queste tue rige per farve apere che io sto bene in zieme mio padre e madre e tutti i miei ziane e caggine e così speiamo con questa mia presente trova a voi e Dollaigi e tutti i vostri figli di per fetta salute.
                Carissima donna Bettina prima di tutto vi chiedo scusa per il mio ritardo poiche io mi hovirgognato di scriveri se non vi faceva un piccolo rigalo adesso che ho avuto un po dacianzavi hofatto un piccolo pacco li dentro che un po di lana quel po di quella bianca si la date a donna caterinuzzae quallaltre e per donna iolanda e per donna malia ce un po di caffe e di zuchero e un po di cacau 2 sapunetti speriamo che lo ricevete presto e bevete una tazza di caffe per me quando lo ricevete scrivete subito vi faro assapere che son giunta laustralia e sono molta contenta prima che ho trovato a vio padre di buona salute che i napena che sono arrivata mi ho saputo belle cosemi ho comprata anche la bricchetta per andare ascuola.
Vi dico che penso che lanno passati era che studiava il taliano in vece quasto anno sono che studio il glese
  Vi mando i nostri condoglianze i vostri defunto cognato.
       Non altro che dirve vi saluta mio padre e madre in zieme tutta la vostra famiglia ora saluto a donna Rosina e famiglia saluto a donna caterinuzza e famiglia saluto a donna iolandina e donna malia saluto a don cicillo don Aarnesto e don peppino saluto a vostra sorella e fratelli.
                  Ora vi saluto inzieme a dolluigi e vi bacio di vero cuore e sono vostra lunna
      Sergi Maria  scusate i sbagli

venerdì 22 marzo 2013

I giardini di marzo - Lucio Battisti

quid quod hiems adoperta gelu tum denique cedit,              
     et pereunt lapsae sole tepente nives;
arboribus redeunt detonsae frigore frondes,
     uvidaque in tenero palmite gemma tumet;
quaeque diu latuit, nunc, se qua tollat in auras,
     fertilis occultas invenit herba vias?            
nunc fecundus ager, pecoris nunc hora creandi,
     nunc avis in ramo tecta laremque parat.

Occorre poi ricordare che ora l’inverno serrato dal gelo
Infine si ritrae, e le nevi scompaiono disciolte dal tepore del sole?
Agli alberi tornano le foglie distaccate dal freddo
E le gemme si gonfiano di linfa sul tenero tralcio,
l’erba a lungo celata sotterra ma fertile trova
l’occulta via per dove spunti nell’aria.
Ora il campo è fecondo, ora è tempo di far accoppiare gli animali
Ora gli uccelli sul ramo preparano un nido e un focolare.
Ovidio, op. cit.

giovedì 21 marzo 2013

La fronda serica (reg. Mario Sequi - 1974)




Dichiaro io qui sottoscritto arciprete, che a sconto del mio dare al fu reverendo arciprete Don Filippo Gliozzi, mi obbligo dare al Sig. Don Francesco Gliozzi del fu Sig. Domenico di Platì, che die di essere erede del suddetto Arciprete Gliozzi fronda nel fondo di questa chiesa di mia cura sacchi dieci nel prossimo ventura raccolta nel mese di maggio 1890e mancando la larva comprarla a mie spese, il prezzo della ceduta foglia sarà come corre in questo luogo e così mi obbligo
Cirella 26 novembre 1879
Francesco Stefano arciprete Fazzari dichiara e mi obbligo come sopra

Platì 10 Maggio 1891

Reverendo Sig. Arciprete

Era di convenzione col fu mio zio arciprete Gliozzi che voi davavo in compenso ai Ducati 56 che dovete, dieci sacchi di fronda serica; il primo anno del di lui decesso non mi l’avete dato, e mi furono date il secondo anno per cui rimase la resta predetta sugli interessi di cui vi siete assoggettato. Perciò vi prego sapermi dire se quest’anno mi date sia quella di allora rimasta che quella di quest’anno. In questa certezza vi prego caldamente assegnarla oggi stesso al latore della presente perché mi è di massima urgenza essendo che qui è ancora piccola e una buona parte la svelse il vento. Mi faresti sommo favore se potrei avere i 20 sacchi come io credo che voi mi favorirete.
Se per caso poi non posso avere i 20 sacchi compiacetevi almeno per 16 o 17 che mi sono di gran giovamento, perché al contrario soffrirei grave danno.
Fiducioso  che non sapete esimervi dall’obbligo assunto nel contempo mi  è gran favore.
  Con stima vi ossequio e sono
 Vostro affmo Amico
Francesco Gliozzi

Oggi in maggio ho consegnato sacchi 10 periziati dal perito ai messi del sudd  Don Francesco Gliozzi nomati Don Michele Gliozzi persone venuti col Don Michele Don Domenico Sergi e Don Saverio Portolese

mercoledì 20 marzo 2013

Le cose cambiano (reg. David Mamet - 1988)


Il paese era una struttura fatta veramente a misura dell’uomo, fatta letteralmente dai nostri compaesani, e quindi adatta alla scala naturale della nostra vita. Quello che c’era era stato fatto in buona parte lì, oggi invece le cose scendono dall’alto, le fabbriche piombano dal cielo di un’economia più vasta, creano strutture nuove che per un verso ci inciviliscono, ma per un altro ci disumanizzano. Le nuove strade arrivano come dall’aria, le fanno imprese forestiere, macchine; le mode del vestire e del vivere arrivano anche loro dall’aria, attraverso i tubi e i canali della televisione. Allora le cose non piombavano dal cielo, le facevano qui.
Luigi Meneghello, op. cit.