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venerdì 22 marzo 2013

I giardini di marzo - Lucio Battisti

quid quod hiems adoperta gelu tum denique cedit,              
     et pereunt lapsae sole tepente nives;
arboribus redeunt detonsae frigore frondes,
     uvidaque in tenero palmite gemma tumet;
quaeque diu latuit, nunc, se qua tollat in auras,
     fertilis occultas invenit herba vias?            
nunc fecundus ager, pecoris nunc hora creandi,
     nunc avis in ramo tecta laremque parat.

Occorre poi ricordare che ora l’inverno serrato dal gelo
Infine si ritrae, e le nevi scompaiono disciolte dal tepore del sole?
Agli alberi tornano le foglie distaccate dal freddo
E le gemme si gonfiano di linfa sul tenero tralcio,
l’erba a lungo celata sotterra ma fertile trova
l’occulta via per dove spunti nell’aria.
Ora il campo è fecondo, ora è tempo di far accoppiare gli animali
Ora gli uccelli sul ramo preparano un nido e un focolare.
Ovidio, op. cit.

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