mercoledì 3 ottobre 2012
lunedì 1 ottobre 2012
Il Candidato ( reg. Michael Ritchie - 1972)
Cittanova 16 – 3 – 48
Ill.mo Signor Don Luigi
Anzitutto Vi auguro ottima salute a Voi e tutti i Vostri. Noi ringraziamo il Signore stiamo pure bene.
L’anno scorso sono stato a Samo ed ho avuto il piacere di incontrare lì Vostro figlio Arciprete e la gentile signorina.
Io vi ricordo sempre; ricordo tutte le cortesie da Voi e della Vostra distinta famiglia ricevute. Tempi belli, questa guerra ha sconvolto tutto e tutti – ma sia fatta la Volontà del Signore. E l’altro Vostro figliolo arciprete si trova sempre a Capo di quella chiesa a Platì?
Don Luigi con la presente vengo a comunicarvi che un mio parente Avv. Terranova attuale sindaco di Cittanova, e incluso nella lista dei deputati della Democrazia Cristiana. Chiedo pertanto il vostro appoggio. Vi assicuro l’avvocato Terranova e un uomo che vale molto, e che andando al potere si sa imporre e si ricorderà degli amici che lo aiuteranno in queste elezioni.
Io la Vostra lettera di risposta la passerò al mio parente. Sono sicuro del Vostro interessamento sia amici e parenti, facendo dare il voto di preferenza all’avvocato Terranova. Se avrete altri impegni potete benissimo accontentare uno e l’altro – si possono mettere fino a tre voti di preferenza. Nella risposta sarete cortese di dirmi su quanti voti di preferenza posso tener conto per il mio parente Terranova da parte Vostra.
Abbiatevi i miei migliori saluti e ringraziamenti anticipati
Ossequi distinti per tutti i Vostri, e se valgo in cosa comandatemi.
Aff.mo Amico
Sorrenti Amedeo
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Once upon a time in Platì
La quercia dei giganti ( reg. George Marshall - 1948)
Oppido 20 – 2 – 1946
Gent.mo Don Luigi
Mio cognato Caco Rosario ha bisogno di una grossa quercia pel suo frantoio. Da quanto assicura il brigadiere forestale di Oppido, pare che nel demanio di Platì ve ne siano adatte allo scopo, ma occorre che la domanda sia fatta da persona residente nel comune di Platì.
Data la nostra amicizia, ho pensato di fare la domanda a nome vostro, come se la quercia bisognasse a voi direttamente
Se non trovate difficoltà, vi prego di firmarla e di presentarla al Sindaco raccomandandola caldamente.
Se dovesse sorgere ostacolo vi prego di interporre la vostra buona amicizia e se occorre di far noto che è cosa che interessa me.
La domanda è diretta al Gruppo Forestale di Reggio Cal. E dovrà essere inoltrata d’ufficio dopo che il Sindaco vi avrà apposto il visto.
Se di tutte queste formalità, col consenso del Sindaco, si potesse fare a meno, sarebbe tanto di guadagnato. Non è difficile anche che vi sia qualcuno che avendo già avuta in concessione qualche quercia, sia disposto a cederla.
Avrete la cortesia di farmi avere col latore della presente qualche notizia. Vi raccomando in ogni caso sollecitudine e vi chiedo scusa del fastidio ringraziandovi di tutto. Cordiali saluti per voi Ciccillo e gli altri vostri familiari.
Aff.mo Antonino Pignataro
giudice
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Once upon a time in Platì
venerdì 28 settembre 2012
giovedì 27 settembre 2012
Ritorno alla terra (reg. Mario Franchini - 1934)
Ill.mo
Signor Prefetto
Reggio Cal.ia
I sottoscritti cittadini nati e domiciliati nel Comune di Platì fanno istanza presso la S. S. Ill.ma perché voglia sospendere le operazioni demaniali per la quotizzazione della foresta denominata Serro di Platì, fra i cittadini di questo Comune.
Detta ripartizione, non voluta dai due terzi della popolazione, apporterà al Comune un agravio di parecchie migliaia di lire; né la foresta Serro di Platì è talmente estesa da poter accontentare e riuscire utile ad ogni singolo cittadino. Si può del resto facilmente arguire come quelli, che adesso vogliono la divisione, sognando un vasto territorio, facilmente rifiuteranno il minuscolo appezzamento che loro spetterà ad operazione finita. Poiché il Serro di Platì, così vasto in origine, venne in seguito assorbito dai molti signori del paese, per cui oggi è impossibile reintegrare il Comune dei terreni perduti. Inoltre il terreno della foresta Serro di Platì, per sua natura, è molto sfavorevole alla cultura intensiva. Ne verrebbe di conseguenza che ci si dovrà sobarcare ad una spesa immane, spesa che sarà di grande danno ai soli piccoli possidenti del Comune, e non potrà certamente colpire coloro che vogliono la quotizzazione poiché costoro, per la loro posizione sociale, nulla hanno da perdere e tutto da guadagnare, né loro monta, se, iniziata e finita l’operazione demaniale, non potrà avere dei benefici effetti per questa massa di cittadini.
Per queste ed altre molte ragioni, che i sottoscriventi, se a Lei piacerà, potranno esporre in un memoriale apposito, pregano la S. S. Ill.ma perché voglia sospendere le operazioni demaniali, a fine di non agravare il Comune di spese inutili, e, per conseguenza, i privati. Fiduciosi nella di Lei Giustizia, non credono di agire per adesso per altre vie, e con tutta stima si sottoscrivono:
Platì 20 Aprile 1912
Saverio Oliva arciprete
Francesco Portolesi di Saverio
Mittiga Francesco di Agostino
Michele Fera fu Francesco
Sac. Giuseppe Fera fu Francesco
Fera Michelangelo fu Giuseppe
Fera Rosario di Michelangelo
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Once upon a time in Platì
martedì 25 settembre 2012
Una sera ... un treno ( reg. André Delvaux - 1968)
Fina Fina
La mattina di Lunedì 27 ottobre 941 ci siamo riuniti in Locri tutti i componenti la famiglia = dodici = meno di Peppe. Lo zio Ernesto fu colto di un malore urinario e fu la prima causa del dispiacere.
La sera non si voleva partire per l’incidente dello zio, ma dati le insistenze dello stesso si convinsero a partire e così il treno delle 19,30 Fina accompagnata dal fratello Ernesto sono partiti per la volta di Roma.
Lascio considerare a chi a cuore il dispiacere che provai nel vederla partire a dopo che non sò come finisce.
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lunedì 24 settembre 2012
giovedì 20 settembre 2012
Sacrificio supremo ( reg. Dorothy Arzner - 1943 )
Ricordi
Di Suor M. GEMMA GLIOZZI
O Signore, fu un giorno la tua voce
che replicò insistente: “ Vieni a me”.
Mi offrivi per retaggio la tua croce
invitandomi a seguirti o Re dei Re.
Forti vincoli di amore onesti e santi
alla famiglia mi tenevano unita,
come spezzar però tuoi inviti amanti?
Non osai farlo e a Te donai mia vita.
Abbracciandomi la mamma nel partire,
santa, diletta, amata mamma mia,
la vidi allor tremare e impallidire;
soffrì il mio cuore un’estrema agonia.
Poi facendomi forte di tua forza,
per non vedermi ancora più soffrire:
“Va, dissemi, è Dio che lo comanda”
e si dicendomi mi benedì.
Ma il suo sembiante nobile e diletto
unito a quello del mio buon papà
è tanto forte impresso nel mio petto,
che un dì la morte qui lo troverà.
Il mio papà mi accompagnò nel treno,
e nel segnale che questo andava via
come smarrito, triste in quell’istante
emise un solo grido: “ Fina mia”.
Ciccillo, Rosa, Cata io pur lasciavo,
con Peppe, Iola e Amalietta mia,
mi fu compagno Ernesto nel viaggio,
lenendo ancora un po’ la pena mia.
I vostri sette nomi o miei fratelli,
ho qui stampati, incisi nel mio seno;
ve li stampò l’amore invitto e forte
che ci legò, ci lega e mai vien meno.
Ora per me pregate che a quel Dio
cui allora con fervor mi dié
fedele ognor mi serbi
e sempre unita,
sorretta dall’amore e dalla fé.
E il sacrificio mio sia al cielo accetto,
e a voi ottenga grazie ed ogni ben.
Questo è l’augurio mio ora in terra,
sarà il mio voto ancora un dì nel cielo!
il giorno della festa per il cinquantesimo della professione di fede della zia Gemma, al centro con il crocefisso
21/12/1917 – 02/09/1999
Remember
Sister M. GEMMA Gliozzi
O Lord, was a day your voice
insistent that said, "Come to me."
I offer you for your legacy cross
inviting me to follow you or King of Kings
Strong bonds of love and honest saints
I kept the family together,
But as breaking of your invitations lovers?
I did not dare to do it and I gave my life to You.
Hugging her mother in starting,
holy, beloved, my beloved mother,
Then I saw her tremble and turn pale;
my heart suffered extreme agony.
Then making me stronger than your strength,
not to see me suffer even more:
"Go, dissemi, it is God who commands it"
and telling me blessed.
But his countenance noble and beloved
together with that of my good father
is so strong imprint in my chest,
that one day death will find it here.
My dad took me to the train,
and signal that this was going away
as missing, sad at that moment
uttered one cry: "Fina mine."
Ciccillo,Rosa, Cata while I was leaving,
with Peppe, Iola and Amalietta my
I was Ernesto companion on the journey,
soothing a little 'worth mine.
Your seven names or my brothers,
I have here printed, engraved in my breast;
I love them printed invincible and strong
we tied, binds us and never fails.
Time for me to pray to the God that
which then gave me with fervor
I evermore faithful Serbs
and more united,
supported by the love and fidelity.
And my sacrifice is accepted into heaven,
and thanks to you and all get well.
This is the wish mine now on earth,
my vote is still a day in the sky!
Sister M. GEMMA Gliozzi
O Lord, was a day your voice
insistent that said, "Come to me."
I offer you for your legacy cross
inviting me to follow you or King of Kings
Strong bonds of love and honest saints
I kept the family together,
But as breaking of your invitations lovers?
I did not dare to do it and I gave my life to You.
Hugging her mother in starting,
holy, beloved, my beloved mother,
Then I saw her tremble and turn pale;
my heart suffered extreme agony.
Then making me stronger than your strength,
not to see me suffer even more:
"Go, dissemi, it is God who commands it"
and telling me blessed.
But his countenance noble and beloved
together with that of my good father
is so strong imprint in my chest,
that one day death will find it here.
My dad took me to the train,
and signal that this was going away
as missing, sad at that moment
uttered one cry: "Fina mine."
Ciccillo,Rosa, Cata while I was leaving,
with Peppe, Iola and Amalietta my
I was Ernesto companion on the journey,
soothing a little 'worth mine.
Your seven names or my brothers,
I have here printed, engraved in my breast;
I love them printed invincible and strong
we tied, binds us and never fails.
Time for me to pray to the God that
which then gave me with fervor
I evermore faithful Serbs
and more united,
supported by the love and fidelity.
And my sacrifice is accepted into heaven,
and thanks to you and all get well.
This is the wish mine now on earth,
my vote is still a day in the sky!
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Once upon a time in Platì,
Zie
mercoledì 19 settembre 2012
My heart and I - Sting
a Platì from gino on Vimeo.
Questo bel filmato di Pasqualino Spagnolo fatto con un’angolazione giusta, che io, downloaded, ho rimaneggiato, mi da l’occasione di ricordare lo zio Ernesto progettista di quella macchina sollevatrice che vi appare in mezzo ai devoti alla fine della processione di quest’anno.
Subito dopo la morte dello zio Ciccillo, lo zio Ernesto venne nominato reggente la parrocchia di Maria SS. Di Loreto sita in Platì. Lo zio non volle mai la nomina a parroco per i motivi che ho ricordato in alcune pubblicazioni precedenti, ma anche perché non voleva avere nessun primato, “che quella carica comunque gli avrebbe conferito, sulla popolazione platiota “. Queste ultime vi posso assicurare che sono parole sue.
Con l’andare del tempo lo zio cercò di introdurre delle novità e dei miglioramenti nella guida, anche pratica, della parrocchia.
Entro breve tempo si accorse di un fatto abbastanza “ pesante” e gravoso per il comitato che lo aiutava durante i festeggiamenti “ pa Madonna du ritu “.
La Madonna devotamente onorata nel paese ha la corporatura di una popolana in carne e come si può vedere nel video madre novella di un bimbo da allattare. Essa non è asciutta come il suo rivale, nei festeggiamenti intendo dire, San Rocco, pellegrino e asceta digiunatore che il pane che raccoglieva nelle questue preferiva darlo, come si vede nelle raffigurazioni, al suo fedele cane, che lo seguiva nelle peregrinazioni verso la Terra Santa.
Da sempre la sera del venerdì di inizio della novena che precede la festa, tra i canti, ma io ricordo anche rulli di tamburo e spari di mortaio, la statua della Madonna viene scesa dal suo altare situato nella cappella alla sinistra dell’altare maggiore e collocata nella parte destra con ceri, addobbi floreali e drappeggi su cui sono fissati con gli spilli degli angioletti di carta di cui si vedono solo la testa capelluta e le ali, tronchi di corpo.
Al termine dei festeggiamenti, culminati con la processione per le vie del paese, la statua viene ricondotta al suo altare, con il volto sempre rivolto verso i fedeli.
Tutto questo un tempo veniva fatto con mani, braccia e fatica dagli uomini del comitato sotto la direzione di Micuzzu u sacristianu padre di Pasqualino, l’autore del film.
Lo zio Ernesto, come ho accennato più sopra, con gli anni ebbe coscienza dell’estremo sforzo da farsi per scendere e ricollocare la statua. Questi suoi pensieri, apprensivi per l’incolumità degli uomini, li esternò anche a Micuzzu e dopo qualche giorno comunicò al sagrestano di aver trovato la soluzione per alleggerire le fatiche del comitato per i festeggiamenti..
Quello che pensò e progettò lo vedete in azione nel film.
Usando la terminologia cinematografica quella macchina è definita dolly e viene usata per sollevare ed abbassare la cinepresa fissata su un piedistallo; nel nostro caso macchina e piedistallo servono per la statua della Madonna, San Rocco non ne ha bisogno, anche se durante la sua processione raccoglie più soldi di Maria.
Il più bel – e copiato - dolly della storia del cinema è dentro, ma anche questo lo già scritto, C’era una volta il west, a 28 minuti e 54 secondi dall’inizio - a proposito: la musica della canzone interpretata da Sting è dell’autore di quella colonna sonora - ma dubito che lo zio si sia documentato attraverso il cinema. L’invenzione proviene tutta dalla sua preparazione che spaziava dal greco letto scritto e parlato all’apicoltura.
Tutto questo per ricordarlo ai paesani vecchi e giovani e a quanti vedranno il film di Pasqualino.
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