( So che è lunga, ma non mi sembra giusto tagliarla, abbiate la pazienza di leggerla tutta magari in più volte, è stato e sarà cosi con altri post.)
11 – 3 – 1948
Carissimo cugino,
Non potete immaginare la sorpresa ed il piacere che ho avuto,
nel ricevere la vostra gradita lettera. Ma purtroppo non ho potuto avere il piacere di contraccambiare il vostro affetto con una sollecita risposta.
Abbiamo avuto una cattiva invernata Siberiana che ci ha tenuti in critiche condizioni di salute per due lunghi mesi.
La scorsa estate abbiamo avuto un caldo tropicale più forte di quello dell’Africa, e per l’inverno ci era riservato il freddo del Polo Nord. Non sappiamo a chi attribuire questo fenomeno, in tutti i modi speriamo che come si avvicina la Primavera, ci porterà qualche sollievo; sebbene altre nuvole offuscano l’orizzonte.
( Dio ce ne liberi di una terza guerra). Ma prima parliamo di noi. Come vi ho detto, mi sento onorata della vostra conoscenza, ed era mio dovere di corrispondere per la prima.
Abbiate la gentilezza di scusarmi.
Sono rimasta molto contenta nel sentire che era arrivato l pacco. Solo mi dispiace che il cappotto non risponde alla moda attuale. Questo è vero, ma per parecchio tempo non si può andare direttamente con la moda. La guerra ha tutto distrutto.
Confezionano delle stoffe, che dopo poche settimane appaiono tutte scolorite.
Siamo stati avvisati dai nostri giornali di non correre troppo appresso alla moda fino che le cose ritornano al normale.
Ma quando sarà il tempo, le faremo una bella sorpresa.
Vi dico che ci stanno altri due pacchi per la via. Furono spediti nel mese di Gennaio con una settimana d’intervallo l’uno dall’altro. Sono al nome di vostro Papà. L’ultimo fu spedito un giorno avanti di ricevere la vostra lettera. Nel primo pacco ci stanno delle vesti in buonissime condizioni. Si possono usare per la casa. Poi come vi ho detto, se Stallin ci lascerà in pace, non mancheranno quelli più belli. Ci stanno altre cosette utili, ed io avevo incominciato una maglia per una delle ragazze, ma vedendo che mi mancava il tempo, ho preferito meglio di mandarla a vostra sorella. Se la farà per essa col suo tempo, e se vuole farne di altri colori, me lo farà sapere, che le invierò la lana di quale colore desidera. Ci stanno i bottoni di diverso colore. Vanno tutte bene col color di rosa. Può mettere quale preferisce.
Se non ha mai confezionato una maglia, potrà copiarla su quella verdolina-
Io aveva incominciato dalla manica.
Ci stanno le sigarette, ed un porta sigarette.
Qualche volta ne manderò uno di lusso.
Non mi sorprende che voi fumate pure, anche i Sacerdoti Cattolici di qui, fumano come tutti gli altri. Vorrei sapere se pure voi potete portare un porta-sigarette.
Questa volta le sigarette sono di un'altra marca, fatemi sapere qual è la più gradita. Nel pacco pure dello stesso peso di dieci chili, è tutto zucchero e caffè. Ci sta solo una scatola di cioccolata.
Quando arriva il peso, bisogna fermarsi. Fatemi sapere quale marca di caffè sarà la più gradita. Questo zucchero e caffè, ve lo dividete con vostro zio. Non l’ho spedito direttamente a lui, perché non so se i pacchi vanno frequenti, come arrivano a Platì.
Quando sarò informata lo spedirò direttamente a lui. Ma chissà quando. Bisogna aspettare che si farà prima la votazione del 18 Aprile. Speriamo che il popolo Italiano si lasci guidare dalla Religione, e non presteranno fede alle fantonie dei comunisti. Vorrei che questi pacchi arriveranno a destinazione prima di quel tempo. Abbiamo scritto una lettera alla Posta Centrale, per disbrigare il servizio Postale, avanti che succedono questi tumulti. Speriamo che (poveri noi,) il mondo non si travolgerà di nuovo in un abisso, se veramente il popolo Italiano farà questo sbaglio. Scriverò pure una lettera a vostro zio. La lettera che lui mi ha mandato con quel tale, non me l’ha data. Mi faccio meraviglia che si spacciava per un nostro amico, a tempo che non si e presentato affatto. Caro cugino, la famiglia vostra hanno ricevuto la mia lettera di Natale? Voi mi avete scritto per loro, ma siccome vostro fratello mi aveva mandato gli auguri per Natale, nello stesso tempo che io aveva mandato i miei, non gli mandai una risposta. Quelle espressioni dei suoi auguri, mi giunsero tanto cari, dato che non ho avuto mai occasione di ricevere l’uguale. Si vede che non l’avranno ricevuto la mia lettera, perché gli avevo chiesto il numero delle scarpe, e nella vostra lettera non avete menzionato nulla.
Per favore, fatemi sapere qualche cosa, e farete le mie scuse verso vostro fratello. Vi dico che quei due pacchi, li ho fatti in condizioni deplorevoli di salute. Leggendo quelle assurde notizie sui giornali, che se l’elezioni del 18 Aprile andranno a favore dei comunisti, ci sarà Dio non voglia un'altra guerra, a qualunque costo, aveva il piacere di farvi pervenire altri due pacchi. Mi è rimasto fuori, a riguardo il peso, un bel cappotto adatto per la Primavera o l’Autunno per vostro fratello. L’ho chiesto a mio figlio Michele che ne aveva due, e non se l’ha fatto dire due volte. Va per quando si metteranno le cose a posto. Per i cappotti ch’erano dati per vostra sorella, e meglio che aspettiamo per quelli più adatti per essa. Quelli li manderò alle figlie di Michelina che sono pure ragazze civili.
Quando arriverà della stoffa migliore la invierò per vostra madre, e farò il possibile di procurare belli ricordini per Iolanda. Io mi auguro che tutto andrà per il bene dell’Umanità, e non ci troveremo coinvolti in un'altra disastrosa guerra. Pregate pure voi caro cugino nel Santo Sacrificio della Messa, e cercate quanto sta in vostro potere di fare capire al popolo di non deviare dalla Religione.
Mi auguro che mediante questi incidenti, non verrà sospesa la posta e la spedizione dei pacchi. Vi prego di porgere i saluti da parte mia e di tutti i miei, alla vostra famiglia. A voi, augurandovi un lieto avvenire e florida salute, mi dico
Aff.ma cugina,
Bettina