zio Ciccillo 06/03/1908 - 27/03/1974
Per Te, carissimo zio Ciccillo, fin dall'infanzia, ho provato passsione per la musica: quando chiamavi a raccolta per la messa con le note della Marcia alla Turca di Mozart o con La Gazza Ladra di Rossini.
In quei 78 giri della Voce del Padrone, neri come la tua tunica, pesanti e duri come lastre di lavagne,
i baratri nei solchi del disco ormai facevano parte aggiunta della composizione originale, e chissà quante
malanove hanno ricevuto da parte delle puntine del giradischi Geloso, che poi erano chiodini dorati come
quelle che usava lo zio Peppino quando inchiodava le scarpe.
Le tue messe, anche quelle solenni o cantate, alla chiesa del Rosario erano per niente noiose e per niente infinite, tant'è che il fedele adulto se ne usciva in pace con il Padreterno per aver adempiuto ad un precetto che poteva essere aggiunto agli altri peccati in confessionale o i piccoli scappare a giocare nei casalini aspettando che la mamma preparasse il ragù di carne, e noi nipoti di nonna Lisa o nonna Maria correvamo in cucina per avere i jancareii di pane ammorbiditi e intinti nel soffritto prima che la mamma versasse il pomodoro.
Quei pomeriggi nella sacrestia,quando impastavi e cuocevi le ostie, come passerotti noi pargoletti eravamo là
che attendevamo i ritagli per mangiarceli golosamente. Oppure i primi lunedì o venerdì di ogni mese quando il ricavato delle offerte della messa lo davi tutto ai chierichetti.
Tutti hanno dimenticato le "Rogazioni", processioni mattutine per la buona riuscita delle seminagioni. Io ti vedevo passare dal balcone di casa con i fedeli e non capivo cosa accadeva, pensavo impaurito ad un accompagnamento, ma non vedevo la bara.
Quando ho capito sono saltato anch'io, come Lord Jim di Conrad, dalla barca. Per molti sono diventato un eremita, ho preso pure la zappa e adesso mi rivolgo al Sole, alla Luna e alla Madre Terra,le sole certezze, per aver anche qualche cosa da donare.
Zio Ciccillo, da molto non ci sei pù tu e non c'è più tutto questo, solo il ricordo, destinato a svanire presto.