domenica 29 maggio 2022
venerdì 27 maggio 2022
Il mio domani [di Marina Spada, 2011]
Terra acquistabile tomolate 10 £ 2000
Olivi salme 7 £ 1550
Gelsi sicomi £ 0800
Querce £ 0340
Peri £ 0200
Fichi £ 0100
Viti £ 0010
Case rurali £ 0500
______
Totale £ 5500
Data lettura del presente a’ i sudetti esperti sottoscrivono il presente con me
Platì 22 febbraio 1904
Mittiga Giuseppe perito
Antonio Mantegna
Saverio Arciprete Oliva Vicario Foraneo
Archivio Storico Diocesano “Mons. Vincenzo Nadile”
Diocesi di Locri – Gerace
ASDLG
Con la stima dei terreni dati in dote
ad Ernesto Gliozzi (1883-1948) di Francesco onde costituire il suo
sacro patrimonio* da esibire prima della consacrazione a ministro di Dio, l’arciprete
Don Saverio Oliva (1835-1919) si rivela una persona preparata nell'esercizio delle funzioni a lui demandate, nella fattispecie di rilevatore di terreni onde attribuire un valore del tutto secolare.
In questa sua stima, aiutato dai periti Giuseppe Mittiga e Antonio Mantegna,
egli si rifà ai canoni classici rintracciabili nei Catasti Onciari platiesi del 1746 e
1754. Le stesse figure del rilevatore e degli apprezzatori, il giuramento prestato da questultimi derivano da quelle epiche epoche. In avvenire l'identico Sacro Patrimonio verrà riciclato in favore dello zio Ciccillo. Allo zio Ernesto il giovane nulla toccherà, essendosi nel frattempo dissolta quell'Istituzione, seppur Sacra, del tardo medioevo.
*La dote economica assegnata ad un chierico e futuro sacerdote secolare onde garantirgli una rendita e di conseguenza il mantenimento.
mercoledì 25 maggio 2022
Contestazione generale [di Luigi Zampa, 1969]
Cl
DISTURBA UNA TV ARABA
dott. Mimmo Marando
Platì (R.C.)
La petizione popolare promossa a Platì, sottolinea che tocca alla Rai (col l’impianto di un ripetitore) adempiere ai propri obblighi di rendere visibili tutti i programmi televisivi, dopo che gli abitanti del paese hanno fatto il dovere loro pagando il canone conseguente a regolare contratto di abbonamento, come tutti. I promotori segnalano poi che, “mentre il secondo e terzo canale Rai non si vedono affatto, il primo canale molto spesso, nei periodi estivi, è disturbato da una emittente araba". Se la Rai non aderisse alla richiesta, il gruppo promotore della protesta a Platì s’ impegna “a proseguire la battaglia intrapresa, in sede giudiziaria, o in ultima ipotesi a invitare tutti gli abbonati Rai-tv a disdire l’abbonamento”. Infine, segnala che “nel vicino comune cli Antonimina, per le ragioni sopra denunciate, da molti anni gli abitanti, pur ricevendo il primo canale, non pagano il canone di abbonamento Rai-tv".
Insomma, quel ripetitore Rai ci vuole. Prima che lo metta qualche televisione araba.
FAMIGLIA CRISTIANA - 7 settembre 1980
lunedì 23 maggio 2022
Nuove terre [di Joris Ivens - 1944]
Mi dichiaro io aqui sottoscritto aver vinduto la mia porzione dorto Al Signor D’onfilippo Agliozzi Accepreti. Limiti suoi stessi della parte superiore D’on gesofatto Forori dallaltra parti Fù Rosario Mittica fu Domenico e sono soddisfatto del valure corrispondenti io Domenico Romeo del Fù Antonio
Accetto come supra
Giuseppe Antonio Marando testimone
Ielasi Domenico Testemo(ne)
giovedì 19 maggio 2022
Il tempo dell'inizio [di Luigi Di Gianni - 1929]
ALLA PRIMA META’ DEL SECOLO (XX°)
A cura di Francesca Romeo
Sulla discendenza
greca dei platiesi (pratiòti) ritengo non possano esservi dubbi. Si riscontra l’etimologia
greco-classica in almeno il 50% dei vocaboli di uso corrente (rìza, basilicò,
potamàta, camaròpa, stràci, limba etc.), in molti cognomi (Ceravolo, Crupi, Garreffa,
Macrì, Mirarchi, Pangallo, Papalia, Tripepi), nella denominazione di molte località
del territorio (Panareforo, Cromatì, Zìllastro etc.) e nello stesso nome del
paese.
Nell’isola di
Creta, come dimostra il particolare ingrandito della cartina qui riprodotto, esiste
addirittura ancora oggi un paese denominato Platì.
La “fondazione” di Platì, nel senso di primo “insediamento urbano” avente questo nome, è avvenuta in tempi meno remoti.
Nel “Dizionario dei luoghi della Calabria” curato da Gustavo Valente (Ediz. Frama, pag.768) si legge testualmente: «...Si vuole sia stato fondato nel 1557 da Pietrantonio Spinelli per ragioni agricole. Fu feudo della stessa famiglia Spinelli, Principi di Cariati. Nel 1783 fu quasi distrutto dal terremoto.»
L’autore cita a sostegno una copiosa bibliografia.
Annoierei certamente il lettore, se riportassi in questo articolo le contorte e pedanti elucubrazioni sulle vicende e sulle liti dei membri della famiglia Spinelli, che ho scorto in pubblicazioni minori. - Mi limiterò pertanto a esaminare i dati, sicuramente attendibili, ricavati dall'autorevole “Dizionario...” di cui ho detto, e che riguardano Platì nell’arco del nostro secolo e di quello precedente.
Il mio excursus non raggiunge l’epoca attuale, ma si ferma alla prima metà del secolo; se questa rivista avrà fortuna, in un prossimo numero potrò dedicare attenzione, forse anche più accuratamente, ai tempi che stiamo vivendo.
(Per inciso, sorprende che il Valente ometta di menzionare i danni subìti dal paese durante il terremoto del 1908: furono rilevantissimi, e gravi furono le perdite di vite umane).
Dalla fine del settecento alla prima metà del nostro secolo, i dati riguardanti la popolazione di Platì sono riassunti nel prospetto e nei grafici che seguono:
Quanto alla popolazione “attiva”, di circa 2.000 unità, la relativa composizione sarebbe stata, alla fine degli anni Cinquanta, dedita in prevalenza all’agricoltura ed all’allevamento del bestiame, e in minor parte ad altre attività, come dai prospetti e dai grafici che seguono:
I prospetti e i grafici che seguono forniscono molto efficacemente l’immagine “politica” della popolazione e l’individualità degli elettori.
Nel 1946 i cittadini elettori (di età superiore a 21 anni) erano 3.341. - Il referendum si svolse coi risultati riassunti nel prospetto e nei grafici che seguono:
Dalle vicende politiche della Nazione nell‘ultimo cinquantennio, dalla qualità e dalla personalità dei Presidenti della Repubblica succedutisi, dal recente isterismo secessionista, ognuno potrà fare oggettivamente il raffronto tra la cosiddetta “Prima Repubblica” e il preesistente regime monarchico.
Identico numero di elettori e di votanti per l’Assemblea Costituente, coi seguenti risultati:
Nelle
consultazioni popolari dal 1946 al 1968 il numero degli elettori (cittadini di
età superiore a 21 anni) è riassunto nel seguente prospetto e nel grafico
relativo:
Ad esaminare in
dettaglio ciascuna competizione elettorale, dato l’elevato numero di formazioni
politiche partecipanti, non basterebbero le pagine di questa rivista.
PLATI’ NOVEMBRE 1996
A tutt’oggi
il testo ed il lavoro della dottoressa Francesca Romeo, apparsi sulla rivista
di Mimmo Marando, rimangono di primaria importanza per quanti vogliano conoscere, studiare e scrivere, la storia di
Platì. E va ad arricchire le già numerose pubblicazioni sull’argomento qui
apparse.
mercoledì 18 maggio 2022
Una montagna di colori [di Luis Trenker - 1929]
Io vivendo nell’Aspromonte lo conosco molto bene. Le montagne cambiano colore in base alla stagione come gli alberi in inverno, se si va in montagna gli alberi non hanno foglie, invece se si va in primavera o in estate gli alberi sono tutti verdi e alcuni anche fioriti: Mia nonna mi ha raccontato che una volta per andare in montagna non c’era la macchina ma gli asini; gli uomini caricavano le cose sugli asini e facevano portare le cose a loro. Le donne invece portavano le cose in testa e per non farsi male si facevano le corone con le trecce. Quando arrivavano si sedevano per terra sull’erba con una tovaglia sotto o si sedevano nei tavoli di legno che c’erano tra gli alberi; poi la sera prima che facesse buio tornavano a casa. Quando andiamo in montagna io e mia sorella ci divertiamo a stare immerse in quel verde e a giocare con il pallone che non usiamo mai perché siamo troppo prese dal telefono e per questo spesso non ci accorgiamo di quello che abbiamo intorno e del bel paesaggio che abbiamo l’Aspromonte.
PISTO ELISA LUCIA
1° D
Cirella
27/05/2021
venerdì 13 maggio 2022
La signora mia zia [di Morton DaCosta - 1958]
Mittiga
Sarino di FrancescoPlatì
11 maggio 1955alla
zia Maria Gemma
Luigi
mercoledì 11 maggio 2022
Il corpo della sposa [di Michela Occhipinti - 2019]
Platì, 19 gennaio
La strana conformazione della sua testa indusse i parenti a metterle il soprannome di «Testa di Jizzo».
Testa di lizzo non capì la profezia, né si preoccupò di farsela spiegare; lei, infatti, unica nel suo villaggio, disprezzava la Saggia Sibilla, venerata da tutti.
Il tempo passò, a poco a poco, e Testa di Jizzo si fece donna.
Un giorno la cicogna portò ai due coniugi un bambino, piccolo e grigio come un pezzo di ferro. La donna, ripensando con sospetto alla profezia della Saggia Sibilla, lo soffocò di notte, con un cuscino.
Il marito credette che il bambino fosse morto da solo, e non disse niente. L'anno dopo, però, ne nacque un altro; stavolta era verde come una foglia d'edera. La selvaggia donna non esitò a sopprimere anche lui.
Passò un altro anno e i due coniugi ebbero un terzo figlio. Questa volta, il marito, che si era insospettito, non permise alla moglie di restare sola col neonato, e così salvò quest'ultimo.
Testa di Jizzo non si diede per vinta. Quando il terzo figlio ebbe raggiunto l'età di dieci anni, lo portò con sé in montagna per abbandonarlo ai lupi, in mezzo alla neve. La Sibilla la vide mentre stava per attuare l'infame progetto e decise di salvare il piccolo.
Prese di peso la madre afferrandola dalla piccola testa, la scaraventò nei mari del Nord dove divenne un Iceberg.
E il piccolo, invece, fu salvato da un mulattiere che passava da quei paraggi e che, saputa la storia dalla Saggia Sibilla, la tramandò a noialtri.
Il resto della storia, cioè la fine che fece il piccolo non ce lo disse. Ma chi volesse saperla può andare a chiederla alla Sibilla, che, benché vecchia, tuttavia gestisce ancora, tra le grotte dell'Aspromonte, il suo ufficio informazioni.
MICHELE FERA
GAZZETTA DEL SUD, 20 gennaio 1956
domenica 8 maggio 2022
Qualcosa di personale - ideali supremi
Dio
e amore sono i miei ideali! Dio, come, amore supremo che si libra su tutto il
creato si estolle sui più alti pinnacoli come nei più remoti recessi s’immette
ed attira a Sé le sue creature come il sole i mondi rutilanti di luce del sistema
planetario; e l’amore … non il sensuale … ma l’idilliaco che divinizza la donna
e raddolcisce come oasi del deserto le brume dolorose di questo basso mondo,
formato di odii, di viltà, di egoismo.Dio,
essere supremo; la donna creatura di Lui, ecco i miei ideali.Platì 2 del 1914 Gigi
Frascà
- Da un atto processuale Luigi Frascà di Giuseppe era di Ardore e doveva essere certamente più avanti con gli anni rispetto al dedicatario del manoscritto sopra riportato.
- Immagine e testo contenuti nell'album personale di Ernesto Gliozzi il vecchio.
martedì 3 maggio 2022
La memoria y la historya [di Alberto Castiglione - 2002]
Il documento contenente il testo riportato era nell’archivio di Ernesto Gliozzi il vecchio ed è servito al Canonico Antonio Oppedisano per redigere la sua Cronistoria*.
Il Notaro Gliozzi era il Mag.co Fabrizio Gliozzi*
*https://iloveplati.blogspot.com/2014/03/storia-immortale-reg-orson-welles-1968.html
*https://iloveplati.blogspot.com/2016/12/lalbero-della-vita-fountain-regdarren.html