Maria e Saro
Gino,ancora ricordi......( da Maria)
La mattinata era stata per Ciccillo faticosa ma si era conclusa presto , il
caldo di luglio veniva mitigato nella grande casa da persiane socchiuse e
corretto studio delle correnti che, per chi come lui decideva una pennica preprandiale,
ne conciliava immediatamente il sonno.
Gli piaceva in quelle occasioni un angolo riparato della stanza da pranzo
dove c’era un comodo divano.
In paese il mercoledì e il venerdì arrivava il pescivendolo dalla marina e
di conseguenza è facile immaginare cosa si mangiasse in quei giorni,quel
mercoledì avevano comperato triglie e ope la cui morte naturale era di venire infarinate e fritte, cosa che Cata
aveva fatto prestino giacchè erano buone anche un tantino fredde e poi
friggere d’estate non era cosa facile.
Il piatto da portata con i pesci pronti per il pranzo
era stato messo dentro il buffet ed emanava un piacevole odore a cui Ciccillo
si era imposto di resistere. Non la pensava allo stesso modo Saro che credendo
di non essere visto fece per tante volte la spola tra la porta e il buffet di
quella stanza dove il padre senza essere visto assisteva, con le mani che gli
prudevano, alla scena.
All’ora di pranzo, pasta e ceci di primo, il piatto dei pesci appare mutilato in tavola, Saro avrebbe
voluto scappare alla prima occhiata del padre ma l’arrivo inatteso di un
fumante e inatteso vassoio di frittelle di neonata che sapevano di mare e
prezzemolo affievolì la tensione e predispose tutti ad affrontare sereni il
riposino pomeridiano.
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