Cronistoria
di Platì
Diocesi di
Gerace
a cura del Canonico Antonio Oppedisano
1
Nell’anno 1505, Ferdinando il Cattolico, con suo Reale
Decreto,concesse in feudo a D. Carlo Spinelli una vasta estensione di terreni denominati Prati e S. Barbara. Il feudatario, per suo vantaggio, ha creduto fondare un
villaggio chiamandovi degli abitanti dei luoghi vicini, accordando loro
un suolo franco per costruirvi una propria casetta, ed una piccola estensione di terra
per farsene un giardinetto.
In origine si è edificata una piccola borgata, che fu denominata casale del fondaco, e poi, ingrandita di
più verso il 1704, da Prati fu detta Platì (*);
oggi è congiunta alla Marina da strada rotabile, mentre prima era di difficile
accesso, a causa del fiume che si doveva attraversare in tutta la sua
lunghezza.
E’ posta a 300 metri sul livello del mare.
La Chiesa parrocchiale fu
edificata verso il 1550, ed era governata da economi mantenuti dall’università. Fu
elevata a parrocchia nel 1704, e primo
parroco fu il Sac. Francesco Perre; il Sac.
Stefano Oliva, fu nominato primo
Arciprete dal vescovo Scoppa l’8 marzo 1774
in tempo di S. Visita.
(*) Tale memoria si conservava
nella scheda del fu Notaro Gliozzì e ci fu tramandata dal Sac. Francesco Oliva che fu
Arcipr. di Platl nel 1824.
2
La chiesa era situata nel primo
rione abitato. Nel 1783 fu totalmente distrutta dal terremoto, e dopo alcun
tempo fu riedificata sul posto stesso dove oggi è impiantata, perché più centrale e più stabile per la natura del terreno. Il Marchese di Fuscaldo
la dotò di una congrua di 150 ducati annui, che doveva corrispondere il Reale
Demanio, ed ebbe poscia una sopradotazione in beni fondi, provenienti da Luoghi
Pii, cioè: il beneficio dell'Annunziata di patronato Zappia, con l’onere di due
messe settimanali; quello di S. Giuseppe, della stessa famiglia Zappia; e
quello del SS. mo, fondato da Martino Oliva, con I' onere di una messa settimanale
Vi era la cappella del Rosario, dotata dl beni, ed era ,stata eretta dai
coniugi Antonio Oliva e Teresa Barletta, con istrumento 29 dicembre 1831, del Notaio Gliozzi di
Ardore; il patronato dopo alcun tempo, e passato alla famiglia Perri.
3
La chiesa, parrocchiale,
rimasta vacante il 5 dicembre 1817 per morte dell'investito, non si e provveduta,
per incidenti che esporremo nel volume in preparazione. Finalmente, eliminate
le cause che avevano determinato il provvedimento, fu provveduta nella persona
del Sac. Francesco Oliva.
Per lo stato indecente in cui era stata lasciata la chiesa,
fu restaurata dopo il terremoto del 1894 a spese e cooperazione del Cav. Uff.
Francesco Oliva fu Arcangelo. Trenta
anni dopo, la cappella della titolare fu restaurata dalla generosità del Cav. Michele
Oliva, con una spesa di circa L. 13000, e nel 1926, dalla pia signora Maria Lentini vedova Filippo Oliva, fu decorata
la navata di S. Francesco, con la spesa di circa oltre 13000 lire.