Erano gli anni in cui per contratto con l’ANICA, la RAI poteva acquistare e trasmettere film vecchi di dieci anni: il motivo era l’enorme quantità di sale sparse lungo la penisola e le isole, non solo di prima visione. I film rimanevano nei listini delle case distributrici per cinque anni prima di essere “sgonfiati”per il 16mm adatto per le programmazioni delle sale parrocchiali e quindi dei cineforum, cineclub.
Capitava che un film di un certo successo ritornasse nelle prime visioni dopo i dieci anni o più a causa della notorietà del film stesso, o di quella, subentrata, di un regista, o di un attore. Ne cito solo tre: La finestra sul cortile di Hitchcock, 2001 di Kubrick, Per un pugno di dollari di Leone, e non erano i soli.
Così per merito di quei lunedì televisivi ho potuto vedere molti film che altrimenti sarebbero stati solo titoli della storia del cinema sadouliana. Quello che ricordo con maggior gradimento è uno di Alessandro Blasetti con Massimo Girotti e Gino Cervi, La corona di ferro. Film di epoca fascista, però in quei tempi Blasetti andava per la maggiore e l’opera era girata e interpretata con maestria, la scena della pioggia di spade che scopre la corona mi è rimasta impressa come Massimo Girotti che rimarrà uno dei più bravi attori italiani.
a 1.28.16 del filmato potrete vedere la scena citata
continua...