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giovedì 21 marzo 2013

La fronda serica (reg. Mario Sequi - 1974)




Dichiaro io qui sottoscritto arciprete, che a sconto del mio dare al fu reverendo arciprete Don Filippo Gliozzi, mi obbligo dare al Sig. Don Francesco Gliozzi del fu Sig. Domenico di Platì, che die di essere erede del suddetto Arciprete Gliozzi fronda nel fondo di questa chiesa di mia cura sacchi dieci nel prossimo ventura raccolta nel mese di maggio 1890e mancando la larva comprarla a mie spese, il prezzo della ceduta foglia sarà come corre in questo luogo e così mi obbligo
Cirella 26 novembre 1879
Francesco Stefano arciprete Fazzari dichiara e mi obbligo come sopra

Platì 10 Maggio 1891

Reverendo Sig. Arciprete

Era di convenzione col fu mio zio arciprete Gliozzi che voi davavo in compenso ai Ducati 56 che dovete, dieci sacchi di fronda serica; il primo anno del di lui decesso non mi l’avete dato, e mi furono date il secondo anno per cui rimase la resta predetta sugli interessi di cui vi siete assoggettato. Perciò vi prego sapermi dire se quest’anno mi date sia quella di allora rimasta che quella di quest’anno. In questa certezza vi prego caldamente assegnarla oggi stesso al latore della presente perché mi è di massima urgenza essendo che qui è ancora piccola e una buona parte la svelse il vento. Mi faresti sommo favore se potrei avere i 20 sacchi come io credo che voi mi favorirete.
Se per caso poi non posso avere i 20 sacchi compiacetevi almeno per 16 o 17 che mi sono di gran giovamento, perché al contrario soffrirei grave danno.
Fiducioso  che non sapete esimervi dall’obbligo assunto nel contempo mi  è gran favore.
  Con stima vi ossequio e sono
 Vostro affmo Amico
Francesco Gliozzi

Oggi in maggio ho consegnato sacchi 10 periziati dal perito ai messi del sudd  Don Francesco Gliozzi nomati Don Michele Gliozzi persone venuti col Don Michele Don Domenico Sergi e Don Saverio Portolese

lunedì 4 febbraio 2013

L'incarico (reg. Christian Duguay - 1997)



Al Molto Reverendo
Sacerdote D. Filippo Gliozzi
Parroco di S. Maria del Soccorso
Natile

L’ 20 Aprile 1885

Son lieto di partecipare a V. S. Ill.ma che il Signor Pretore di questo Mandamento in data sedici andante mese di Aprile con nota N. 128, mi scrive quanto segue “Per incarico superiore, partecipo a V. S. che in data 13 andante, l’Ill.mo Signor Procuratore Generale concesse il Regio Placet alla Bolla Diocesana che nomina il Sacerdote Filippo Gliozzi Parroco della Chiesa di Santa Maria del Soccorso in Natile. Nel pregarla di rendere di ciò edotto il Signor Gliozzi che la bolla placidata fu trasmessa all’Intendenza di Finanza di Reggio, per gli effetti della legge 13 settembre 1874. Mi accerti l’adempimento. Il Prefetto  Raso.
Prego poi S.V. di compiacersi accusarmi ricezione della presente
Il Sindaco
Stefano Barletta

martedì 27 marzo 2012

Un prete scomodo (reg. Pino Tosini - 1975)








Primo tempo

Mio veneratissimo amico sig. Arciprete
Venendo superiormente chiamato a riferire quale sia, sottogni riguardo, la condotta del Sacerdote Don Antonio Vottari Economo della chiesa di San Luca, ricorro da voi che conosco eminentemente coscienzioso ed incapace di amentire , onde vi compiacciate, con tutta riservatezza e con la maggior sollecitudine che vi è possibile, favorire dirmi della di lui condotta, e sotto tutti i riguardi. Egli viene accusato presso la S. Sede come disonesto, intrigante, usurajo ed ambizioso. Gli si da l’accusa di disonesto, perché dicesi essere di pubblica cognizione i suoi amori con una donna, che poi fece sua cognata; d’intrigante, perché non lascia via a fine d’introdursi nelle famiglie e disturbare la pace: d’usurajo perché si approfitta senza o con poca mercede la robba del misero e la negozia a suo pro, vendendola al quintuplo di più della compra, ed in fine di ambizioso, perché vole ed intende dominare in quel paese, e perché ha stimato necessaria una qualche protezione appo le autorità civili che egli è uno di quei che hanno dei sentimenti opposti alla Chiesa. In tale attenzione vi anticipo i miei ringraziamenti e pregandovi a ricambiarvi di tanto incomodo con molti pregiati comandamenti, vi stringo al cuore e pieno di  tutta venerazione, mi pregio essere sempre vostro devotissimo servo  Giuseppe Maria Bova Parroco
Gerace 23 maggio 1869

Secondo tempo

Mio veneratissimo amico sig. Arciprete
L’autorevole personaggio che mi chiedeva con pressura l’esatto informo sulla condotta del Sacerdote che fu il soggetto della riservata che vi diressi da più di otto giorni dietro, mi raccomandava di riscontrarla colla massima sollecitudine, dovendo rispondere in Roma dove il Sacerdote fu accusato di tutt’i capi che vi trascrissi nella detta mia. E’ perciò che vi prego caldamente favorirmi subito del suo desiderato riscontro onde possa senza ulteriore differimento riscontrare ancora io l’uffizio che mi ebbi riservato su l’oggetto . Scusate la mia importunità, comandatemi in che valgo a servirvi e credetemi  quale stringendovi al cuore mi preggio di essere vostro devotissimo  servo Giuseppe Maria Bova
Gerace  2 giugno 1869

Terzo tempo – Fine

Platì  7 Giugno 1869 –

 Veneratissimo Sig. Parroco – Nel ringraziarvi disinteressatamente della fiducia di cui mi onorate  colle due venerate vostre, vi prego compatirmi se non ho potuto pria di ora servirvi, attese le difficoltà che incontrai a scoprire il vero in un paese pieno di partiti, ove niente potea vedere cogli occhi propri e tutto dovea rilevarlo dalla testimonianza altrui. La missione ingiuntami era molto difficile in un tempo brevissimo, sicché io medesimo non son sicuro di aver scoverto il vero, uomo onesto ed indipendente dagli intrighi dei partitiro, e raggiuntomi lo scopo prefissomi.  Mi son da primizio diretto dal Sig. Don Domenico Stranges mio stretto congiunto, e lo stesso con sua riverita lettera mi assicura essere una nera calunnia tutto ciò che s’addebbita al Reverendo Sacerdote Don Antonio Vottari. Indi mi diressi ad altro onesto personaggio, e senza rivelargli lo scopo  mi feci segnare otto persone le più morali ed oneste del paese conoscitrici dei fatti pubblici, le quali interrogate separatamente l’una dall’altra sopra i fatti si addebitano al predetto Sac.  Vottari, previa monizione sull’importanza di dire il vero e sotto la santità del giuramento; le stesse unanimemente hanno deposto nel modo seguente cio è: 1°  inquanto alla illecita corrispondenza si dice tenuta dal suddetto Sac.  Vottari con Antonia Giampaolo che poi fece sua cognata, dissero questa diceria a loro non costare affatto, e conoscono essersi derivata e propagata da persone sue nemiche tra le quali particolarmente figura D. Bno Zappia fu D. Sebastiano il quale desiderava avere per moglie la suddetta Sig.ra  Antonia Giampaolo, sorella del fu Arciprete e non avendola potuta avere, vedendo nella persona del Sacerdote Vottari , l’ostacolo principale a conseguire il suo fine,  incominciò a sparlare contro il prelodato Sac. Vottari e disprezzando la Sig.ra Antonia Giampaolo dicendo che erano tra loro in illecita corrispondenza: certo che lo Zappia non l’avrebbe desiderata per moglie s’era convinto di tanta sua immoralità, mi fecero pure osservare che la suddetta Giampaolo conviveva con il fratello arciprete ed allora solo il Vottari frequentava la casa dell’ Arciprete, ora nonostante ch’è sua cognata abita in distinta e lontana casa e con tutta la indifferenza da non destare menomo sospetto di sua onestà. 2° In quanto al negozio s’imputa di comprarsi il genere del Sac Vottari a prezzo vile e si vende poi a carissimo prezzo: mi risposero questo mestiere non esercitarsi personalmente dal Sac Vottari, ma sibene da persone di sua famiglia cioè fratello e sorella e dippiù che si praticava in S. Luca comprassi con anticipato  impiego di denaro, un tomolo di grano per Ducati 1.20  che ora dalla famiglia di Vottari si compra per Ducati 1.80 e che le altre persone industriansi del mestiere hanno dovuto uniformarsi a  questa cifra ed invece di Ducati 1.20 ad imitazione della famiglia del Sac Vottari danno anticipati Ducati 1.80.  3°. In quanto all 3° imputazione imputatagli nella quale si dice il Vottari intrigante, che s’immischia negli affari amministrativi del Municipio del Comune, asseriscono non aver mai veduto il Sac Vottari in mezza al municipio nella Segreteria Comunale, ma si bene essendo il paese di S. Luca una terra d’ignoranti e trovandosi l’amministrazione comunale nelle mani di Massari di campagna, esclusi i Signori Stranges per la gran lite, che pende col Comune, godendo il  Sac . Vottari la fiducia del pubblico, avviene spesso che persone del municipio e dell’aministrazione Comunale accedono alla casa del Prelodato Sac. Vottari per riscuotere qualche consiglio, ed essere dirette nelle loro faccende. Conchiusero in fine essere uomo grazioso, che compie lodevolmente la sua missione e senza la menoma ingerenza nel politico. Questo è quanto ho potuto raccogliere dalle indagini sul conto del Sac. Vottari ed in onore del vero ed in esecuzione dei pregiatissimi vostri comandi dei quali vi prego onorarmi sempre donandomi il massimo piacere, mentre baciandovi la mano col vostro Cantore zio mi offro a servirvi e con segni di stima e riverenza mi dico
Vostro obbligatissimo servo ed amico Filippo arciprete Oliva

Per la cronaca, ritengo questa lettera, ritrovata nella raccolta di corrispondenze in casa del nonno Luigi, scritta dall’arciprete Filippo Gliozzi, prozio del nonno , per conto dell’altro arciprete Filippo Oliva, allora parroco di Platì, la scrittura e la mano sono indiscutibilmente  sue.

Il  Sacerdote economo Don Antonio Vottari nel 1886 fu elevato ad Arciprete di San Luca, carica che conservò fino al 1918.

martedì 6 settembre 2011

L'uomo della croce (reg. Roberto Rossellini - 1943)


Il sacerdote Filippo Gliozzi morto a Natile il 19/03/1888
vi lascio immaginare quanto sono vecchie queste stampe  -ha qualcosa dello zio Ciccillo -