Boccaccio [di Marcello Albani - 1940 ]
IMPRESA
BOCCACCESCA A CIRELLA DI PLATI’
Tenta di
rapire nottetempo diciottenne
ritenendo che
fosse sola in casa
Locri, 13 genn.
(F.
T.) La popolosa frazione di Cirella --
comune di Platì - è stata messa, l'altra notte, a rumore per la boccaccesca
impresa di tale A. M. di Francesco di 19 anni, il quale, innamorato,
corrisposto pare, di una graziosa fanciulla diciottenne M. C. M. di Francesco,
aveva divisato di servirsi di una scorciatoia anziché battere la via maestra.
Infatti venuto a conoscenza che la madre della sua fiamma si era allontanata
dal paese per fare una «capatina» negli Stati Uniti d'America, ritenendo che l'amata
Carmela fosse sola nella casa paterna, cercava di rapire la bella dormiente.
Ahimè,
però, perché, male gliene incorreva: la madre premurosa aveva pregato una comare
a vegliare i sonni della ragazza per cui, dato l'allarme, l'ardente Totò veniva
denunziato per tentato ratto a fine di matrimonio e tentata violenza carnale.
E'
probabile che la C. non sappia resistere al pensiero che il suo spasimante sia
finito in prigione reo di avere troppo amato e che induca i propri genitori ad
affrettare le sospirate nozze, in modo che la dea Temi possa indulgere verso il
giovanotto.
GAZZETTA
DEL SUD, 14 gennaio 1957
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