Powered By Blogger

domenica 18 ottobre 2020

Fatti corsari - Ignis S. Antonii

Sei sempre nel nostro cuore. Tota


-Amanti d. Domenica (Mo.24.11.1851) moglie del fabbro Isaia Francesco ruris Tropeae (della città di tropea).
-Simone Rosa (Mo. 20.12.1851) di Saverio e Vadalà Marianna
-Trimboli Giuseppe di Rosario e di Miceli Rosa (Mo 5.3.1852) Eucharistiam non potuit suscipere ob incommoda suae infirmitatis vulgo dictae ignis S. Antonii (non poté ricevere l’Eucarestia perché affetta da infermità dal volgo detta fuoco di S. Antonio).
Mittiga Elisabetta (Mo.10.6.1851) di Rocco, magistri sartoris (maestro sarto), e di Rosa Buccafurni da Molochio. 
-Isaia Francesco (Mo 1.3.1853) del fabbro Vincenzo e di d. Domenica Amanti, fabbro ruris Topeae.
-Catanzariti Francesco (Mo.6.5.1852) marito di Treccasi Maria di Rocco e di Antonia Grillo, andato a Reggio Cal. come testimone per la causa criminale di Staltari Francesco, colto da malore, morì in quell' ospedale e fu sepolto nel cimitero di quella città.
-Bisbano Diego (Mo 8.4.1853) di origine siciliana, marito di Catanzariti Caterina.
-Maio Giuseppa, (Mo. 4.6.1853) infante, figlia di Antonio, di origine sicula, e di Vadalà Carmela.
-Catanzariti Domenica (Mo.1.3.1854) moglie di Agresta Franc. in loco dicto Sava, rediens ex Oppido, obiit ob nivis abundantiam (venendo da Oppido fu colto da abbondante nevicata in località detta Sava).
-Vadalà Teresa (7.5.1854) uxor m. ri Mantica Raphaelis sartoris messinensis (moglie di Raffaele Mantica sarto messinese).
Macrì Francesco (Mo.1.11.1854) di Domenico e di Femia Caterina da Agnana, figlio dei coloni di d. Giacomino.
-Mittiga d. Domenico (Mo.5.12.1854) di d. Ferdinando e di d. Giulia Leuzzi, assai sfigurato da una malattia sconosciuta, una specie di lebbra. Età anni 50.
-Majo Martino (Mo.16.4.1855) di anni 20, da Iatrinoli.
-Sità Francesca (Mo.4.9.1855) figlia di Michele, da Agnana. colona nell' orto detto Fortino di d. Giosofatto Furore.
-Timpano Elisabetta (Mo.12.9.1855) di un anno, figlia di Giuseppe e di Timpano Caterina, da Portigliola, agricoltori della contrada Stalle di d. Gregorio Oliva.
-Ciampa Domenico (Mo 11.3.1857) mori nella località Carbone sorpreso da un violento temporale di ponente libeccio.
-Ciampa Giuseppa (Mo.11.3.1857) fanciulla, morì nella località Carbone insieme col padre Domenico, per un violento temporale di ponente libeccio.
-Macrì Caterina (Mo.10.7.1857) di Salvatore, moglie di Sansalone Nicodemo da Agnana.

Il V° Libro dei Morti redatto dallo zio Ernesto espressamente per questo Blog si rivela ancora una volta un pozzo senza fondo. Così, ora scopro che i miei antenati non erano solo calzolai ma anche maestri sarti, che la città in cui dimoro fornì anch'essa sarti, don Domenico zio di Caci morì di lebbra, era nato il 12 febbraio 1793, che in località Sava si fermò per sempre la vita di Catanzariti Domenica come i malcapitati Ciampa, Pina e il padre Micu, furono condannati da un violento temporale di ponente libeccio.

Nessun commento:

Posta un commento