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mercoledì 9 maggio 2012

La zia d'America (reg. Roberto Bianchi Montero -1956)




Genero Carissimo
Dopo tanto lungho silenzio abbiamo ricevuto la vostra gradita lettera. E nell’egerla ci siamo consolate molto che godete tutte ottima salute, e lo stesso vi possiamo assicurare da tutti noi.
Riguardo al matrimonio di Rachelina noi siamo tutte contente, perché conoscevo la famiglia, e a lue lo ricordo poco perché quando partì lo lasciai bambino.
Non potevo sognare mai che quel bene che lo volevo … dopo trascorse tant’anni mi si deve centuplicare.
Di più saremo contente che Ciccio a detto che sarà un bel giovane e molto d’abilità per il commercio.
Di questo eravamo sicure perché voi sarete uomo di molta esperienza. E se vi sembrava che non sara un giovane per come lo merita Rachelina, voi non avreste accettato a tutto ciò.
Poi ci affidiamo a Dio che lue sarà Padre di misericordia, e speriamo che le consola come desira il nostro cuore. Di sentire che avete messo la prima figlia a stato con le grandezze da noi desiderate.
Ma sentire che la dovete mandare fuore dal paese ma per il suo bene bisogna fare qualsiasi sacrificio.
Poi Bovolino non sarà molto distante. Veramente il vostro e nostro desiderio, era quello di averla anche vicina di casa. Perché noi lo sappiamo che Rachelina e Rosina saranno figli invidiate da tutte. Meglio essere invidiate. Per lo meno abbiamo questa grande gioia. Bensì che la lontananza ci a separate così di non aver la gioia di vederle di presenza, abbiamo questa grande gioia che tutte raccontano lode dai vostri figli, su tutti i punti di vista.
Siamo molto dispiaciute che dato i tempi che si attraversano, con tante migliaia di lire che avete fuori non possiate fare i vostri comode.
A noi ci dispiace molto che dato che fu un acclise mondiale, ne anche possiamo fre un dovere che ci chiamava. Di mandarve un  po’ di moneta di sollevarve in qualche modo, dato i tempi che si attraversano e dato che sarà la prima figlia che mettete a stato.
Vostro suogero sarà dal mese di marzo che si trova sensa lavoro, dato che sarà uomo grande, Perché se lue lavorava, potevo prendere a qualche parte qualche poco di moneta e di mandarvela.
Vi dico che giorni or sono abbiamo ricevuto un lettera di Sante. Che l’abbiamo molto gradita.
Ci siamo molto consolate che mi dite che qualche giorno manderete le fotografie. A desso sono contenta, perché a voi vi credo. Perché a Mariuccia sono anni che la prego come se fosse che prego a Dio e non si degnò a mandarmele.
No altro vi ricevete i salute di Antonio e famiglia di Rosario e famiglia, saluteremo tutte a Sante
Vi saluta Peppina e bacia tutte i figli e noi tutte baciamo caramente i nipoti, saluto la madre di Sante a voi assieme a Mariuccia vi abbracciamo di vero cuore dandove la S. S. N. e credeteme per sempre

Vostra affem suogera
Rosa Cosenza
Rosa Cosenza era la la mamma di nonna Mariuzza ed il genero nonno Rosario la lettera dovrebbe risalire ai primi anni '40


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